Mammografia
Mammografia
La mammografia digitale è una nuova metodica diagnostica che utilizza, per la formazione dell’immagine mammografica, una apparecchiatura denominata mammografo digitale. In mammografia digitale la pellicola radiografica è sostituita da un detettore: questo assorbe i raggi x trasmessi attraverso la mammella e converte la loro energia in segnali elettronici, che vengono digitalizzati e fissati nella memoria del computer. Dall’insieme di questi dati viene quindi ricavata un’immagine, la mammografia digitale, che compare su un monitor ad alta definizione. L’immagine mammografica tradizionale è un’immagine su pellicola che, al pari di una fotografia, dopo essere stata prodotta non è più modificabile. L’immagine digitale può invece essere elaborata dal computer anche dopo la formazione: può quindi essere opportunamente modificata variando i parametri di contrasto, luminosità, ingrandimento ecc., rendendo così possibile la corretta visualizzazione di ogni diversa area della mammella. La tecnica digitale permette di ottenere immagini mammografiche di elevatissima qualità, con possibilità di scoprire neoplasie in alcuni casi non diagnosticabili con tecnica tradizionale. L’impiego della mammografia digitale inoltre comporta un vantaggio ulteriore per la donna in termini di riduzione della dose di radiazioni somministrata.
CHE COS’È
E’ una particolare radiografia delle mammelle che impiega una bassissima dose di raggi X, grazie alle moderne apparecchiature e alla particolare sensibilità delle pellicole utilizzate. Proprio in virtù della bassissima dose di raggi X è possibile eseguire periodicamente mammografie, senza significativi rischi. Questo permette di ripetere l’esame anche una volta l’anno, cominciando dopo i 35 anni a seconda dei casi. Non procura dolore, al massimo solo un lieve e momentaneo disagio per il delicato sistema di compressione sullo mammella, necessario per ottenere immagini più nitide e precise. La mammografia è l’unica metodica che permette al medico di diagnosticare neoplasie della mammella anche in fase precoce, quando cioè il loro trattamento determina la completa guarigione. Questa tecnica permette infatti di individuare i tumori quando ancora sono iniziali, di dimensioni a volte di pochi millimetri, ancora non palpabili né documentabili con altri esami medici. Proprio per la capacità della mammografia di diagnosticare tumori molto piccoli essa diventa l’esame ideale e indispensabile per il controllo di tutte le donne oltre i 40 anni, età in cui il rischio di ammalarsi aumenta in modo significativo.
PRIMA DELL’ESAME
Non occorre osservare particolari accorgimenti nei giorni precedenti l’esame. La fase del ciclo mestruale non è condizionante ai fini della qualità delle immagini; tuttavia è preferibile eseguire l’esame mammografico evitando la fase periovulatoria (metà ciclo) e/o premestruale qualora la mammella risultasse in tali periodi particolarmente dolente. È opportuno evitare l’uso locale di qualsiasi tipo di cosmetico, olio, crema e soprattutto talco, nelle ore precedenti l’esame. Nonostante lo mammografia impieghi bassissime dosi di raggi X è opportuno che non venga eseguita in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre; evitare quindi l’esame se non è possibile escludere con sicurezza un’eventuale gravidanza.
L’esame mammografico viene generalmente eseguito in posizione eretta, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L’apparecchio determina una leggera compressione sulla ghiandola che migliora la qualità dell’immagine mammografica. Normalmente vengono eseguite due radiografie per ciascuna mammella con riprese dall’alto verso in basso ed obliquamente, per una completa visione di tutta la ghiandola. L’esame dura pochi minuti. Completata la mammografia non rimangono segni o alterazioni cutanee sulle mammelle, dolore e non vi è alcuno raccomandazione da osservare nei giorni successivi, nè terapia da fare. talvolta il medico radiologo può richiedere, a completamento della mammografia anche un esame ecografico, che non è mai sostitutivo, ma complementare, perché mirato sulle immagini radiografiche. La pellicole radiografiche, documento dell’esame eseguito, vanno conservate con estrema cura, non piegate, arrotolate, bagnate o pressate sotto pesi, e presentate ad ogni successivo controllo medico. L’esame mammografico può essere ripetuto, sempre a giudizio del medico curante, ogni 1-2 anni nelle donne di età è compresa tra 40 e 50 anni e con cadenza annuale dopo i 50 anni.
PERCHÉ SI FA
L’esame mammografico tutt’oggi é l’indagine che meglio consente di riconoscere la presenza di un tumore mammario. In particolare, lo può evidenziare nella sua fase iniziale definita pre-clinica, ossia prima che esso diventi palpabile (diagnosi precoce).
Sulla mammografia il tumore si riconosce come opacità, come distorsione e per la presenza di microcalcificazioni di aspetto patologico.
L’accuratezza diagnostica della mammografia é compresa tra 70%-90% in rapporto alla densità radiologica della mammella e può non riconoscere la presenza di un tumore in circa il 20% dei casi. E’ importante effettuare il confronto con precedenti esami mammografici per poter riconoscere eventuali modificazioni avvenute nel tempo tra un controllo e il successivo. L’esame mammografico é consigliato a tutte le donne a partire dai 40 anni, spesso associato all’ecografia mammaria che lo completa. L’inizio dei controlli può essere anticipato ai 35 anni per le donne ad alto rischio per tumore al seno (rischio eredo-familiare).
Prima dei 35 anni, salvo eccezioni valutate dal medico radiologo, dovrebbe essere evitata la mammografia in quanto si ipotizza un probabile effetto cancerogeno delle radiazioni sulla ghiandola mammaria giovane.
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